Le donne e il femminismo

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view post Posted on 20/4/2008, 15:01
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Anna Ciriani

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“La gioia non ci spaventa donne si nasce, streghe si diventa”

E’ uno dei tanti slogan inventati dalle donne che fra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta hanno partecipato alla stagione di impegno politico e autocoscienza denominata ‘femminismo’.

In realtà il movimento femminista trae le sue origini dalle lotte per il lavoro e per il voto in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi decenni dell’800. L’Ottocento non era certo stato il secolo delle donne, le leggi degli stati liberali - anzi - non le riconoscevano affatto come soggetti liberi. Considerate incapaci di agire secondo ragione, le donne erano subordinate alla autorità del padre prima e del marito poi.

Le prime donne a conquistare i diritti politici furono le australiane nel 1903, a seguire le finlandesi, nel 1906. In Inghilterra le donne ottennero il diritto di voto negli anni venti del ‘900. In Francia Italia e Belgio le donne ottennero il diritto di voto dopo la seconda guerra mondiale: una questione di “decenza”, commentò Angela Guidi la prima donna eletta a prendere voce nel parlamento repubblicano.

Molto più complicato e pieno di ostacoli il cammino per il riconoscimento dei diritti civili, ovvero la possibilità di gestire la propria vita, il proprio patrimonio senza autorizzazione del marito.

Proprio sui diritti civili è risorto fra gli anni Sessanta e gli anni Settanta il movimento femminista italiano (e non solo). I movimenti femministi degli anni ‘70 si dedicarono quindi alla presa di coscienza dello stato di oppressione in cui versavano le donne e quindi alla propria liberazione da questo. La consapevolezza che la differenziazione dei ruoli sessuali considerata ‘naturale’ privilegiava solo il ruolo maschile andava di pari passo alla critica dell’ideologia ‘oppressiva’ e ‘patriarcale’, dovuta ad un sistema educativo retrogrado e condizionante.

Il movimento rimase sempre in buona parte estraneo alla politica e alle ideologie tradizionali (considerate entrambe prodotti di una cultura solo maschile) e si distinse nell’attenzione che conferiva alle singole esperienze di vita, utilizzate come base per analizzare la situazione comune a tutte le donne.

L’esplosione della partecipazione delle donne e della cultura femminista ha portato, soprattutto a partire dagli anni Sessanta e Settanta, a numerose pubblicazioni teoriche e ad un’infinita serie di testimonianze, con una produzione e una ricchezza di interpretazioni che non è davvero possibile riassumere in un solo post.

Per rimanere nello specifico italiano, negli anni Settanta entra in scena un femminismo più ‘radicale’, ovvero un femminismo che non si limitava a discutere solo i temi propri della tradizione riformista (il diritto al voto, l’eguaglianza, ecc.) ma che sviluppava una critica più generale a tutta la società, abbracciando anche forme di azione politica diverse e innovative.

Erano gli anni dei collettivi, dell’autocoscienza, delle riviste delle donne, delle bambine cresciute leggendo non più “piccole donne” ma “dalla parte delle bambine”. Gli anni in cui le donne hanno cominciato a sposarsi a volte, ma a volte anche no, a convivere, a cambiare partner senza sentirsi delle poco di buono, a viaggiare da sole e ad uscire la sera anche senza accompagnatore, a essere indipendenti economicamente e psicologicamente.

Negli anni successivi - dopo la fine della stagione dei movimenti dei decenni precedenti e dopo la conquista di diritti impensabili solo pochi anni prima - l’espressione ‘femminista’ ha perso molto del suo significato originario: molti diritti erano ormai acquisiti e con essi una nuova consapevolezza e un nuovo ruolo sociale per tutte le donne, tanto che la parola ‘femminista’ è rimasta spesso legata solo allo specifico settore degli studi teorici sul tema.

A partire dagli anni Novanta lo scenario muta, si parla di ‘questioni di genere’ e di ‘pari opportunità’ e fioriscono studi e percorsi di approfondimento (i gender studies) e le azioni istituzionali per garantire una maggiore partecipazione delle donne alla sfera politica.

Ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza quella stagione. L’aborto, il divorzio, il nuovo diritto di famiglia, la radicale trasformazione degli usi e costumi sociali e il nuovo protagonismo delle donne… tutto questo si deve anche e soprattutto al movimento femminista di quegli anni.

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bukkake
view post Posted on 11/6/2008, 08:43




VIVA LE DONNE, IL MONDO E' VOSTRO, GRAZIE DI ESISTERE DONNE... SIETE LA COSA PIU' BELLA CHE CI SIA!!!
 
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1 replies since 20/4/2008, 15:01   465 views
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