Kyl |
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| Ho seguito la trasmissione di da Costanzo di circa metà gennaio. Almeno fino alle 24:30; non so se l'intervista sia proseguita oltre. Garbata, elegante, carina, intelligente, misurata, coraggiosa, sensibile: così è apparsa Anna in tv (non sempre in Rete).
Mi è parso tentasse un po' di dissimulare i suoi intenti originari. Ha detto di aver fatto la passeggiatina ignuda a Berlino solo per privato brivido esibizionistico. Ha rimarcato di non essere né di voler divenire una pornostar. Ha rivendicato di essere un'insegnate seria e scrupolosa nel proprio lavoro, e di voler continuare ad esserlo. Ha anche accennato al ricorso respinto per l'allontanamento dall'insegnamento (proprio su questo punto mi sarebbe piaciuto saperne di più).
L'allontanamento è veramente una vergogna.
E da quel breve accenno (al solito Costanzo è interessato solo a fare un po' di ipocrita scalpore facilone) non ho ben capito se il Ministero si richiami a norme ben precise, se in questi casi si riservi il diritto di intervenire con poteri discrezionali, o se tutto si sia davvero risolto con generici moralismi (come è sembrato dai giornali). Ora si aggiunge anche questo ricorso respinto, quindi qualche straccio di motivazione ci sarà, per quanto discutibilissima. E mi piacerebbe davvero conoscerla. Forse il tutto potrebbe avere un apposito spazio sul sito.
Per il resto, che dire? Magari è vero che tutto è nato estemporaneamente, ma non mi pare molto credibile che gli sforzi di Anna si siano anzitutto indirizzati alla diminuzione del "danno". Basta pensare al sito. Già solo al fatto che concorre alla diffusione del video incriminato oltre che di immagini osé. Per non parlare di certe sue dichiarazioni, autoritratti. Alla pubblicazione di certi liberi (ma prevedibili) attestati di stima dei fans.
In un primo momento avevo creduto in buona fede che Anna mirasse a costruirsi una seconda carriera.
Sia ben chiaro che tutto questo -fosse anche la sua autodifesa televisiva una pietosa bugia di autodifesa, o magari una presentazione eufemistica ad uso del pubblico di uno show popolare, o un segno di dolorosa resipiscenza, o una subdola autopromozione, o non so che- tutto questo nulla toglie all'ingiustizia che deve subire.
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