| E nottetempo la gente...
E nottetempo la gente si arrappa, s'ingrifa, al serra serra si disgroppa. Ah... eh... ah... bada ansimare... di tappa in tappa svelta s'accoppia, s'aggroppa.
Ponte sui sensi, avendoli, s'acchiappa con mutua trappola, greve s'intoppa fino allo scoppio... gioca a stringichiappa a strappa strappa e a cervello di stoppa
por toppa... E intanto la notte le scappa da razionalità antidotata e imperata... Io dolente, in gola un groppo,
il mio universo di assenze e la mappa dei miei giorni ridesti mi sciroppo, di pensamento in abuso incappata.
La stessa rigirata d'angoscia in margine all'esiguo e al troppo: il succo della notte invero allappa.
Terra alla tcrra...
Terra alla terra, vieni su di me: voglio il tuo vomere nella mia terra, fiorire ancora traboccando e offrire il fiore a te, mio cielo in terra.
Osceno e sacro...
Osceno e sacro l'amore delibera stessa sede per sé e per gli escrementi. Se non mi leghi io non sarò mai libera, né casta mai se tu non mi violenti.
Ci dava la prigione del destino solo qualche ora d'aria per l'amore che per destino ha solo il suo declino. Si aspetta e si riaspetta e poi si muore.
Dài, maledetto! Amore, dài, sii buono, rimetti insieme tutte le mie tessere per farmi essere quella che sono e che ancora non ho potuto essere
Così: una e molteplice, infinita negli insiemi infiniti della mente, e cripta di reliquie in morte e in vita, io solo questo so: che non so niente.
Nel luglio altero, lui tenero audace
Nel luglio altero, lui tenero audace, sensualmente a me lanciava da là: prima di sera io ti scopo. Ah. Fra trafficar di sguardi dove pace,
dove l'incompenetrabilità... dove il tempo in quest'ombra... Lui tace in un empio silenzio a farne fornace. Poi apri, m'intima, apri... più dentro già
si spinge con suo tal colpo segreto. Umidore, pare bacio di calore su ammucchiarsi d'umano, alto m'accappia.
O inverni e lirici slanci (con metodo). Mi sale... mi scende... io come granata esplosa, contusa, to', che si sappia.
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